I crostoli di Nonna Angelica

I crostoli di Nonna Angelica… il Carnevale in provincia di Reggio Calabria.

Nella ricerca delle maschere caratterizzanti il nostro Carnevale, ce ne sono alcune meno note a livello nazionale ma molto importanti per le tradizioni locali.

In Calabria, per esempio, è noto il personaggio di Giangurgiolo la cui storia non è molto chiara. Una versione dice che la maschera sia di origine napoletana e poi naturalizzata reggina e rappresentava una sorta di sfottò nei confronti di chi tendeva ad imitare i cavalieri siciliani “spagnoleggianti” quando la Sicilia venne data ai Savoia nel XVIII secolo  e il suo nome stava a significare Gianni-ingordo poiché era una persona prepotente ed egocentrica, tutto fumo e arrosto e poco intelligente. Una seconda versione lo vede nativo di Catanzaro in un monastero il 24 giugno, giorno di San Giovanni da cui prende il nome e vive poi con i frati cappuccini tra le montagne, dove impara l’arte della caccia; è qui che incontra uno spagnolo ferito a morte che cercò di aiutare e per tale gesto il moribondo lo proclama suo erede di tutti i suoi beni. Si batte contro l’occupazione spagnola attraverso il teatro con spettacoli satirico-politici che gli valgono una condanna a morte che non subisce grazie alla nobiltà acquisita. Muore di peste qualche anno dopo. Oggi Giangurgiolo è la maschera che rappresenta il carnevale della Calabria e soprattutto quello catanzarese.

Per quanto riguarda le ricette, i dolci carnevaleschi calabresi sono rigorosamente fritti e avendo io stessa anche origini calabresi, ho interpellato la mia nonna materna originaria della provincia di Reggio Calabria e mi ha passato questa semplicissima ricetta che usa preparare sia per Carnevale che come uno stuzzichino per gli ospiti in attesa del pranzo o della cena.

Ingredienti:

  • 200 mL di vino bianco secco
  • 100 mL di olio di semi (io ho utilizzato quello di vinacciolo)
  • 100 mL di acqua appena tiepida
  • 12.5 g di lievito compresso per panetteria
  • 40 g di zucchero di canna semolato
  • Farina di farro spelta bianca q.b.
  • Olio per friggere
  • Zucchero di canna semolato per decorazione

Preparazione:

  1. In una tazza sciogliere il lievito nell’acqua con poco zucchero e lasciare attivare.
  2. In una ciotola versare il vino bianco e l’olio di semi e mescolare con una frusta per creare un’emulsione.
  3. Aggiungere poco per volta la farina e mescolare, in seguito aggiungere il lievito sciolto nell’acqua e lo zucchero e continuare a mescolare per ottenere una pastella omogenea.
  4. Continuare ad aggiungere farina e mescolare con le mani fino ad ottenere un impasto sodo e morbido da lavorare.
  5. Su una spianatoia spolverata di farina prelevare dal panetto dei pezzi di impasto, arrotolare sul piano come serpentelli del diametro di un mignolo e tagliare i crostoli della lunghezza sempre di un mignolo.
  6. Adagiare i crostoli su teglie foderate di carta forno spolverata di farina, coprire con un canovaccio e farli lievitare al caldo fino al raddoppio, circa 1 ora.
  7. Portare a temperatura l’olio per friggere in una piccola saltapasta in alluminio e friggere pochi pezzi per volta fino a doratura.
  8. Far asciugare i crostoli su carta assorbente e passarli nello zucchero semolato.
  9. Servire tiepidi o a temperatura ambiente.

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