Giovanni Cova & C. celebra Raffaello: il celestiale lievitato di Milano, il panettone, onora il genio dell’artista divino, uno dei tre più grandi del Rinascimento.
Era il 6 aprile del 1520 quando, ad appena 37 anni di età, moriva Raffaello Sanzio, chiamato anche il “divin pittore”. Eppure nella sua breve vita Raffaello ci ha lasciato in eredità delle opere bellissime e definirlo semplicemente pittore è un po’ riduttivo: infatti l’artista urbinate era un uomo di cultura, questa è la definizione più corretta. Pittore sì, ma anche architetto, scenografo, restauratore, archeologo, conservatore di marmi e pietre antiche, poeta… ed è stato anche una sorta di imprenditore poiché riusciì a tirare su una tra le più esclusive botteghe nella storia degli artisti, dentro la quale riusciva a far emergere i vari talenti dei suoi allievi e collaboratori. Era un uomo che viveva al passo col tempo e, rispetto ad altri suoi illustri colleghi, ha avuto l’astuzia di capire le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione e le sue incisioni lo fecero conoscere in tutto il mondo ad allora conosciuto. La sua fama, quindi, raggiunse livelli che in pochi altri artisti sono riusciti. Nella sua sfera privata, è stato un uomo che ha avuto un certo fascino sulle donne e ne ha amate tante, ma questa è un’altra storia. La sua morte a un’età piuttosto giovane lo ha trasformato in un mito, nonostante nel suo cammino avesse incrociato (e omaggiato attraverso le sue opere) i talenti di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.
L’Italia e il mondo per questo anniversario avevano iniziato a celebrare la figura di Raffaello con convegni, mostre tra cui l’evento multimediale immersivo “Raffaello 2020” tenutosi al Museo della Permanente di Milano (4 ottobre 2019-2 febbraio 2020) ma la pandemia del Covid-19 che ha drasticamente cambiato la nostra vita ha bloccato per diverso tempo le celebrazioni. Ad inizio autunno, nella comune volontà di ristabilire la giusta attenzione al genio urbinate, la Giovanni Cova & C., grazie anche alla preziosa partecipazione delle Pinacoteche Ambrosiana e di Brera, si è resa promotrice di una nuova forma di collaborazione tra istituzioni pubblico/privati e impresa.
Coniugare l’arte del fare tutta italiana attraverso le sue eccellenze pittoriche e gastronomiche (come avviene già da diversi anni), quest’anno ha raggiunto la sua migliore espressione con la LINEA RAFFAELLO è un viaggio tra gusto e bellezza, dove le opere si fondono con la tradizione di Giovanni Cova & C., da 90 anni simbolo dell’artigianalità nella pasticceria milanese sia nella selezione di ingredienti e materie prime che nella realizzazione di packaging raffinati, esclusivi e riconoscibili.
“Da alcuni anni abbiamo intrapreso un percorso di valorizzazione del patrimonio artistico italiano, soprattutto legato alle eccellenze milanesi perché ogni nostro prodotto emoziona e vogliamo continuare a generare questi sentimenti, con nuove esperienze sensoriali. – confida Andrea Muzzi AD di Giovanni Cova & C. – La pandemia ha stravolto le nostre vite, i nostri programmi – e continua – possiamo ancora riappropriarci dei piaceri della vita e pensare a come valorizzare le eccellenze e i talenti italiani attraverso l’arte pasticcera, anche in questo momento storico difficile”.
Due ricette del marchio di proprietà di IDB Group sono state scelte per essere adornate con due splendide opere magne di Raffaello: il Panettone Classico (premiato con le Tre Stelle dall’ International Taste and Quality Institute) è avvolto dai colori e dalle precise prospettive dello Sposalizio della Vergine, opera che sancisce il passaggio verso la maturità artistica e oggi esposto alla Pinacoteca di Brera, mentre il Grancioccolato® viene fasciato da uno dei capolavoi assoluti di tutta la storia dell’arte, la Scuola di Atene (affresco che si trova nella Stanza della Segnatura in Vaticano) il cui cartone preparatorio è conservato presso la Pinacoteca Ambrosiana.
La scuola di Atene (Sala delle Signature, Città del Vaticano) Il Grancioccolato Giovanni Cova & C.
Di quest’ultima opera è doveroso spendere qualche parola. Come detto, quest’opera ha il pregio di avere conservato il suo cartone preparatorio, anch’esso un capolavoro, conservato in Ambrosiana e di recente restaurato.
In cosa consiste la tecnica del cartone? Solamente il cartone, dove l’artista disegna la bozza dell’opera, serve per dare la guida ai disegni che verranno poi realizzati e una volta a contatto con il muro in genere non era più recuperabile perchè si rovinava (infatti sono pochissimi ad oggi i cartoni rimasti a noi). In questo caso invece, il cartone de La Scuola di Atene, rimane miracolosamente integro; è stato disegnato in scala 1:1 e rappresenta soltanto la parte inferiore dell’affresco… e neanche totalmente. Perchè il cartoe è integro? Raffaello ha incollato su un enorme foglio di carta decine e decine di fogli più piccoli sui quali aveva realizzato il disegno, a mo’ di collage e una volta apposto sul muro, bastava seguire le figure e i contorni punteggiando con un ago (sul cartone sono ancora visibili i fori), spargere poi la polvere di carbone che sarebbe passata da questi buchi lasciando quindi traccia del contorno delle figure una volta tolto il cartone dal muro.
Da più di 400 anni questo cartone è custodito nella Pinacoteca Ambrosiana e il restauro che l’ha interessato è durato più di 4 anni per far sì di avere ancora per molto tempo la possibilità di poterlo ammirare in tutta la sua magnificenza. “Dal 1609, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, edificata da Federico Borromeo nel centro geometrico della città di Milano, è un punto di riferimento per tutti coloro che sono alla ricerca del vero e del bello. Con le sue prestigiose collezioni di manoscritti e rarissimi stampati, oltre alla pinacoteca, è il museo più antico della città. L’Ambrosiana è da sempre luogo di incontro e di ricerca, confronto e collaborazione con le realtà̀ culturali, istituzionali e imprenditoriali – dice Mons. Marco Ballarini, Prefetto dell’Ambrosiana, e aggiunge – Per il secondo anno consecutivo, è lieta di collaborare con la Giovanni Cova & C., il cui marchio è garanzia di un prodotto dolciario di alta pasticceria e di rigorosa tradizione milanese, e il 2020, dedicato all’anniversario di Raffaello, diventa un’occasione per affiancare la Pinacoteca di Brera, custode di un’altra preziosa tavola del Maestro di Urbino. Con modalità̀ innovative, ancora una volta arte, cultura e tradizione, nelle loro molteplici e variegate forme, trovano modo di raccontarsi a vicenda, narrando insieme le meraviglie che Milano sa offrire”.
Dello stesso avviso James Bradburne, Direttore della Pinacoteca di Brera: “Negli ultimi anni la Pinacoteca di Brera ha dimostrato che forme di collaborazione tra pubblico e privato, volte alla valorizzazione del patrimonio artistico, non sono solo possibili, ma indispensabili per un museo che ambisca a rinnovarsi e a mantenere la sua vocazione internazionale. L’iniziativa con la Giovanni Cova & C. celebra in forma alternativa a quelle tradizionali, uno dei massimi capolavori della collezione braidense, lo “Sposalizio della Vergine” nell’anno della ricorrenza dell’artista, per legare la Pinacoteca a un marchio d’eccellenza. Questa collaborazione è inoltre una vicenda profondamente “milanese”: da una parte perché pone Brera in contatto con la storia dell’arte pasticcera cittadina, dall’altra per consentire al museo di collaborare con un altro luogo nevralgico della cultura milanese, la Pinacoteca Ambrosiana”.
E allora, in attesa di poter tornare a visitare le Pinacoteche Ambrosiana e di Brera e tutti i luoghi di cultura, ammiriamo questi due capolavori del divin pittore degustando un’ottima fetta delle eccellenze di Giovanni Cova & C.