Girasoli ripieni, una forma insolita per un formato di pasta che mette sempre tutti d’accordo.
La pasta ripiena è da sempre simbolo del piatto della domenica insieme ad altri tipi di primi piatti elaborati.
L’origine storica si collocherebbe nelle corti rinascimentali italiane ed è tradizionalmente diffusa al nord e al centro della Penisola, concentrandosi lungo la pianura padana dove troviamo le specialità più note. In Lombardia, per esempio, ogni provincia ha il suo formato ripieno tipico (marubini, casoncelli, tortelli) e nel ‘400 nelle cucine delle corti lombarde venivano preparati i rafioli, pasta ripiena che riporta ai moderni ravioli.
Nelle cucine di oggi si da molto spazio alla fantasia sia nei ripieni che nelle forme delle paste ripiene, soprattutto per i ravioli: a mezza luna, quadrati, triangolari… Ma avreste mai pensato di mangiare dei ravioli a forma di girasoli? È una delle mode che si sono sviluppate durante l’obbligatoria reclusione in casa di questo periodo storico e le massaie si sono sbizzarrite a inventare tipi diversi di paste ripiene.
Il girasole è per eccellenza il simbolo dell’estate e del sole e per buon augurio in una ripresa alle nostre normali abitudini proprio durante la stagione estiva in arrivo, ho preparato questi girasoli con un ripieno anti-spreco e condendoli con un semplice sugo fresco di pomodoro datterino Rosso Gargano, azienda foggiana leader nella filiera corta della trasformazione del pomodoro e della coltivazione di alcune tipologie di questo frutto. Gli agricoltori aderenti, infatti, scelgono le varietà più adatte ai terreni del tavoliere e alcune di esse (pomodorini e datterini) vengono irrigate con acqua di mare derivante dal lago costiero di Lesina, acquisendo una salinità naturale che permette in cottura di non dover necessariamente aggiungere sale. I girasoli ripieni, prima di tuffarsi nel rosso del pomodori, appena scolati vengono lucidati in padella con olio extravergine di oliva italiano dell’Azienda San Marzano. L’olio è un blended di Coratina e Ogliarola e deriva da sola spremitura a freddo senza aggiunta di conservanti, un fruttato che ben si sposa con la delicatezza del pomodoro utilizzato per il condimento e il sapore del ripieno della pasta.
Questo piatto può essere accompagnato da un rosato frizzante come il ceRosa Puglia IGP di Casaltrinità, azienda vitivinicola di tradizione secolare che valorizza i vitigni autoctoni pugliesi. Il ceRosa è un 100% Nero di Troia dal bouquet di piccoli frutti rossi e sentori di frutti esotici e dal giusto equilibrato.
Ingredienti per 4 persone:
- per la pasta ripiena:
- 250 g di farina di grano duro Senatore Cappelli
- 50 g di farina bòna (da mais tostato) o farina di mais fumetto
- acqua tiepida q.b.
- 4-5 fette di soppressa di Monte Isola (o qualunque salame da pentola)
- verdure miste cucinate in umido con pomodoro (melanzane, zucchine, peperoni)
- Parmigiano Reggiano 30 mesi q.b.
- pangrattato all’uovo q.b.
- per il condimento:
- 260 g di Sugo fresco con datterino pelato Rosso Gargano
- Olio Extravergine di Oliva 100% italiano
- foglie di basilico fresco
Procedimento:
- Mescolare insieme le due farine e versarle a fontana su una spianatoia, formando al centro un cratere dove verrà versata poco per volta l’acqua, mescolando con una forchetta per incorporare la farina e appena il tutto prende corpo impastare fino ad ottenere un panetto morbido e compatto. Far riposare l’impasto per circa mezz’ora sotto una ciotola di acciaio inumidita con acqua per mantenere il panetto morbido e ben stendibile.
- Nel frattempo versare in un mixer le fette di soppressa tagliate a pezzetti, le verdure e 3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato al momento, frullare e in base alla consistenza aggiungere poco alla volta il pangrattato per ottenere un composto lavorabile con le mani.
- Stendere il panetto di pasta con il mattarello per avere una sfoglia abbastanza sottile e con un coppa-pasta o un bicchiere ottenere dei cerchi di numero pari che verranno poi accoppiati. su una metà dei cerchi di pasta posare l’impasto di carne e verdure lavorato come polpette, adagiare sopra i dischi di pasta liberi, schiacciare leggermente con il palmo della mano, con le dita far uscire l’aria intorno al ripieno e poi chiudere i due dischi con i rebbi di una forchetta. Con un coltello fare dei tagli paralleli alla chiusura dei ravioli per ottenere i petali e con due dita prendere le estremità di ogni petalo e unirli per avere la forma tipica dei petali dei girasoli.
- In una casseruola capiente scaldare il sugo fresco di datterino pelato con un filo di olio e qualche foglia di basilico.
- Portare a bollore l’acqua in una pentola capiente, salare e cuocere i girasoli, scolarli e farli lucidare pochi minuti in una padella con l’olio.
- Impiattare versando un po’ di salsa sul fondo del piatto, adagiare i girasoli e un altro poco di sugo e un filo d’olio. A piacere spolverare con del Parmigiano Reggiano grattugiato al momento.
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