La mia Carbonara

La mia Carbonara… torna sul blog una ricetta della mia amata cucina romana, dopo una versione rivisitata senza stravolgerla e dedicata ai celiaci (buona per tutti, comunque), questa volta schietta e sincera come da tradizione… con la pasta corta, perchè si può!

«Tonnarelli, spaghetti, bucatini, rigatoni. Va bene tutto, basta che non fai scoce ‘a pasta». Così recita il punto 10 del “Decalogo della Carbonara”, la ricetta dalle diverse origini custodita nel cuore dei romani. Un omaggio delle donne di Roma agli americani per la liberazione della città, la “sbruciacchiatura” del guanciale nella padella di ferro o il carico di pepe nero… l’importante è rispettare poche regole rigide per una carbonara fatta come si deve: tuorlo d’uovo che deve mantecare la pasta a fuoco spento, Pecorino Romano DOP (che derivi da latte di ovini allevate nell’Agro romano), pepe nero, guanciale e la pasta, di qualità e che non venga cotta oltre il limite.

Anche per me il punto 10 del decalogo è importantissimo e non è facile trovare una buona pasta adatta per una carbonara da urlo. I rigatoni di semola di grano duro Senatore Cappelli Bio di O.P. Daunia&Bio entrano di diritto tra le mie paste preferite per preparare la carbonara: il metodo di lavorazione rende il prodotto finito adatto alle ricette del centro-sud Italia che tassativamente richiedono una pasta cotta al dente. E se è bio e coltivata con sistemi sostenibili per l’ambiente, oltre a riempire la pancia contribuiamo a diffondere buone pratiche di agricoltura.

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

  1. Ripulire il guanciale dalla cotenna e dalla superficie pepata e tagliare a listarelle o dadini.
  2. Far sfrigolare il guanciale in una padella di ferro (se in possesso) o in una di alluminio, finché non rilascia il suo grasso naturale e i pezzetti non diventino croccanti. Tenere da parte.
  3. Nel frattempo che l’acqua in pentola arriva al bollore, in una ciotola sbattere i tuorli con un pizzico di sale e un po’ di pepe nero macinato al momento.
  4. Aggiungere 3/4 del quantitativo di Pecorino Romano e continuare a mescolare, versando a filo anche una parte del grasso del guanciale, creando una crema ben emulsionata.
  5. Cuocere i rigatoni e scolare a due minuti dal termine, versare nella padella col guanciale e finire la cottura in modo che la pasta prenda il condimento.
  6. Spegnere il fuoco e versare nella padella la crema di uovo, mescolando velocemente finché la pasta non è completamente mantecata.
  7. Servire subito con una spolverata di Pecorino accompagnando con un Frascati Superiore DOCG.

La ricetta si trova anche sul blog di Qui da Noi cliccando su questo link.

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