Il Bonarda è un vino rosso tipico della zona dell’Oltrepò pavese e viene ottenuto dalle uve del vitigno Croatina. La sua produzione è tra le maggiori nel posto e praticamente tutte le aziende vitiviicole lo producono in quanto negli ultimi anni ha riscosso critiche positive da parte di esperti e consumatori. Per le sue caratteristiche ben si presta ad accompagnare i salumi tipici del pavese ed è utilizzato soprattutto per la realizzazione di un piatto molto gustoso, il Risotto al Bonarda, nel quale tra gli ingredienti spiccano anche la pasta di salame (d’oca nella ricetta originale ma ormai si utilizza quella suina) e la cipolla di Voghera. Nel complesso il piatto risulta essere completo dal punto di vista nutrizionale che può essere considerato un piatto unico. Per il procedimento ho seguito le indicazioni di una ricetta preparata da Sonia Peronaci.
Il protocollo (per 4 persone):
- 320 g di riso Carnaroli o Vialone Nano;
- 180 mL di Bonarda Oltrepò pavese DOC;
- 300 g di pasta di salame fresca (senza glutine e senza lattosio);
- 1 cipolla rossa di Voghera grande;
- brodo vegetale;
- 2 cucchiai di olio evo;
- 20 g di burro (da panna centrifugata, a basso contenuto di lattosio, di soia);
- Grana Padano®;
- sale e pepe q.b.
La procedura:
- Tritare la cipolla e farla soffriggere in una casseruola con l’olio finchè non diventa dorata; aggiungere un mestolo di brodo e lasciar cuocere per 5 min fino al suo ammorbidimento.
- Aggiungere la pasta di salame, cercando di sgranarla con un cucchiaio di legno e cuocerla finchè anch’essa non diventa dorata.
- Unire il riso e farlo tostare per 5 min a fuoco vivace e poi sfumare con il Bonarda (tenere un 20 mL da parte), abbassare la fiamma e mescolare bene.
- Continuare a cuocere il riso aggiungendo un po’ per volta il brodo e mescolare.
- A fuoco spento, un paio di minuti prima del tempo effettivo, mantecare con il burro e il Grana ed infine aggiungere il vino tenuto da parte mescolando accuratamente.
- Servire caldo e buon appetito!
Cavoliii ho appena ridato a mio papà una bottiglia di Bonarda dell’Oltrepò perché non sapevo come usarla, il vino rosso di solito non lo bevo… mannaggia avrei dovuto scoprire prima questa ricettina! 😉
cavoli davvero, io ho potuto pubblicare solo oggi 😛