Timballo del sentiero dalla Valtellina alla Food Valley. Quanti modi stiamo scoprendo di riutilizzare o reinventare qualche porzione di pizzoccheri alla valtellinese. La fantasia in cucina non deve mai mancare e se aggiungiamo altri ingredienti appartenenti al paniere delle tipicità enogastronomiche italiane, possiamo ottenere risultati finali molto golosi e di facile esecuzione.
In questo caso avevo del Culatello di Zibello, tesoro e prodotto simbolo dell’entroterra parmense che racconta di lavorazione artigianale, selezione delle materie prime e cura durante la stagionatura. La stessa cura che possiamo vedere nelle donne e uomini valtellinesi quando impastando semola e farina di grano saraceno con l’acqua, danno vita ad una delle paste fresche che racchiudono in sè i profumi delle montagne che dividono la provincia di Sondrio con il cantone svizzero dei Grigioni, di cui la città stessa un tempo ne era appartenente.
Ingredienti per 2 medie porzioni:
- 1 confezione di Pizzoccheri GustoQui o circa 450 g di pizzoccheri alla valtellinese fatti in casa
- 60 g di fette di Culatello di Zibello DOP
- Parmigiano Reggiano 36 mesi grattugiato a fresco
- Pangrattato di riso
- Burro
Preparazione:
- In una padella scaldare leggermente i pizzoccheri in modo che possano essere facilmente lavorabili, aggiungere un paio di cucchiai di pangrattato di riso e mescolare rapidamente.
- Imburrare una teglia di 11 cm di diametro (o poco più, entro 15 cm) e spolverare con pangrattato di riso.
- Stendere metà contenuto di pizzoccheri sul fondo della teglia in modo abbastanza regolare e livellare, sistemare le fette di culatello e spolverare il Parmigiano Reggiano in modo uniforme (2-3 cucchiai colmi sono sufficienti).
- Ricoprire con l’altra metà di pizzoccheri e spolverare in superficie con un mix di pangrattato di riso e Parmigiano Reggiano (in quantità 1:1).
- Gratinare in forno per 15-20 min a 180°C in modalità statica, dopo di che farlo intiepidire prima di servirlo, anche se è buono pure freddo.
- Da accompagnare con un Ortrugo Colli Piacentini.