Tortelli della sposa. Conoscete la storia che si cela dietro alla nascita di una delle eccellenze italiane, ovvero il torrone di Cremona? Il 25 ottobre del 1441 presso la chiesa di San Sigismondo in Cremona venivano celebrate le nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, figlia del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Dai racconti riguardo il matrimono si legge che “la sedicenne Bianca giunse nel cuore di Cremona, per celebrare le sue nozze, vestita di rosso, il colore zodiacale dell’ariete, cavalcando un cavallo bianco con la gualdrappa d’oro”. I festeggiamenti durarono diversi giorni e compresero un sontuoso banchetto, diversi tornei, giostre, un palio, carri allegorici e un dolce, secondo la tradizione, che venne modellato riproducendo la forma del Torrazzo, la torre campanaria della città, da cui avrebbe preso il nome.
Comunque notizie certe sul torrone preparato a Cremona risalgono al XVI sec. E’ noto che fin dal 1543 il Comune di Cremona acquistava torrone presso un tale speziale dell’Incoronata per farne omaggio alle autorità (provenienti soprattutto da Milano).
Per rievocare quei giorni di festa per la città di Cremona, da qualche anno nella bellissima città lombarda viene organizzata la Festa del Torrone, uno degli appuntamenti più attesi per tutti coloro che amano questa delizia dolciaria e la storia a cui è legata, oltre alla sua fama per essere la patria dei violini e quest’anno si svolgerà dal 15 al 23 novembre. Tra gli eventi di maggior rilievo ovviamente c’è la rievocazione storica del matrimonio Sforza-Visconti con sceneggiatura in costume d’epoca, per un salto indietro nel tempo davvero emozionante.
E torniamo proprio al matrimonio Sforza-Visconti. Non sono riuscita a trovare il menu del banchetto nuziale ma mi è piaciuto immaginare che tra le portate servite durante la festa potesse essere presente sicuramente un piatto di tortelli (o rafioli = ravioli), in quanto nel ‘400 erano già noti con questo nome le paste ripiene preparate nelle cucine lombarde ed emiliane e forse la sfoglia poteva essere proprio di farro, grano diffuso anche nel periodo medievale. Il ripieno richiama le bontà naturali tipicamente autunnali che ben si amalgamano con la dolcezza del torrone e la nota sapida del formaggio ben si armonizza con il tutto.
Il protocollo (per 4 persone):
– per la sfoglia:
- 400 g di farina di farro monococco shebar;
- 4 uova grandi bio;
– per il ripieno:
- 500 g di castagne fresche;
- 200 g di zucca tipo butternut;
- Cacio del Po a dadini;
- 75 g di torrone Sperlari Il Classico alla Mandorla;
- olio evo q.b.;
- rosmarino fresco q.b.
- un pizzico di sale dolce di Cervia;
– per il condimento:
- 6-7 funghi porcini freschi;
- 100 mL di panna da cucina senza lattosio;
- una noce di burro senza lattosio;
- 100 g di Cacio del Po;
- prezzemolo fresco q.b.
- scaglie di torrone Sperlari Il Classico alla mandorla.
La procedura:
- Pulire le castagne dal suo involucro e bollirle.
- Pulire la zucca, tagliare a dadini e ripassarla in padella per 15 min con un filo di olio evo, sale dolce di Cervia e rosmarino.
- Preparare la sfoglia all’uovo disponendo la farina in una ciotola o su spianatoia, formare un buco al centro in cui verranno messe le uova e sbatterle con una forchetta.
- Incorporare la farina e impastare fino ad ottenere un panetto sodo ma morbido, lasciandolo riposare poi per una mezz’oretta.
- Nel frattempo pulire e affettare i funghi porcini, far fondere in una casseruola il burro e poi cuocere i funghi con una spolverata di prezzemolo per circa 15 min.
- Riprendere il panetto di pasta, preparare le sfoglie rettangolari aiutandosi con una sfogliatrice (o ritagliare dei rettangoli dalla sfoglia stesa col mattarello), tenedo conto che devono essere in mumero pari e lasciare asciugare su una tovaglia leggermente infarinata.
- Tagliare il torrone in parte a pezzetti piccoli e in parte a pezzetti più grossolani.
- In un boccale mettere la zucca con le castagne, poche fettine di funghi e frullare il tutto con il minipimer (aggiungendo pochissima acqua se necessario).
- Versare il composto frullato in una ciotola e mescolare con una parte di torrone (quella a pezzetti piccoli).
- Disporre il ripieno su metà delle sfoglie distanziati il giusto, aggiungere per ogni mucchietto un dadino di Cacio del Po, coprire con l’altra metà delle sfoglie e premere bene sui bordi e leggermente intorno al ripieno.
- Con la rotella taglia pasta ritagliare i tortelli.
- Portare ad ebollizione acqua salata e lessare i tortelli.
- In una casseruola sciogliere la noce di burro e unire la panna con il Cacio del Po tagliato in modo fine per farlo fondere bene, aggiungere i tortelli scolati e mantecare il tutto ed infine i funghi porcini.
- Servire i tortelli adornandoli con le scaglie di torrone in grana grossolana.
- Accompagnare con un lambrusco secco, in particolare il Lambrusco di Casalmaggiore per rimanere nella provincia di Cremona.
Con questa ricetta partecipo al contest “Torrone di Cremona chiama Foodblogger”